Come andare incontro alle esigenze della clientela, del mercato e del personal trainer?
Il termine “personal training” può essere anche identificato e tradotto come “allenamento personalizzato”, ma in realtà la parola “personal” è più correttamente tradotta in “personale” e quindi “di una persona”, “privato”.
Abbiamo già parlato di come si diventa personal trainer nel nostro articolo “Il futuro del personal training, dove si sta dirigendo questo settore?”.
Ora parliamo di come creare variabilità e modelli di allenamento ibrido per andare incontro alle esigenze di tutte le parti coinvolte.
Negli anni il concetto di personal training applicato a più persone contemporaneamente si è andato sempre più diffondendo, prima associato a sessioni condivise tra due persone, per poi passare a piccoli gruppi, e via via a gruppi più numerosi; ma sappiamo bene che tra il lavoro personalizzato che si può offrire ad un singolo individuo e gli allenamenti proposti a gruppi c’è una netta differenza e dobbiamo ricordarlo quando facciamo marketing e vendiamo noi stessi.
Differenze tra il modello di allenamento rapporto uno a uno e uno a molti
E’ importante ricordare che più aggiungiamo al gruppo, meno vediamo, non importa quanto siamo bravi.
I modelli di allenamento ibridi probabilmente si adattano meglio alla maggior parte di noi poiché consistono in una combinazione di impostazioni individuali e di gruppo.
C’è un grande valore nel coltivare le relazioni e questo non può essere fatto in modo così efficace in contesti di gruppo medio-grandi. Queste relazioni personali sono indispensabili per la fidelizzazione del cliente.
Dobbiamo conoscere la nostra demografia, la nostra socioeconomia e i nostri obiettivi di carriera prima di intrattenere un modello di business basato sull’offerta di servizi di allenamento personalizzato.
Conosciamo tutti le necessità che portano un soggetto ad usufruire dei nostri servizi, e anche quali sono le problematiche che invece possono frenarlo; quale ad esempio il costo di una sessione privata rispetto ad una condivisa o di gruppo.
Se creiamo un ibrido, è probabile che questi possa assicurare più stabilità alla nostra attività.
È ovvio che ci sono più soldi da guadagnare nel modello a piccoli gruppi o semi-privato, tuttavia, il tasso di ritenzione per l’allenamento di gruppo è inferiore a quello delle sessioni private.
Fare un po’ di entrambe le cose è un ottimo modo per coinvolgere i tuoi clienti.
Un formula che potrebbe risultare vincente per la maggior parte dei trainer e fare sessioni private e riunire i propri clienti in piccoli gruppi un paio di volte alla settimana o al mese.
Motiverà coloro che amano il cambiamento e di solito li incoraggia a fissare nuovi obiettivi.
Se si facesse un sondaggio rivolto a tutti i clienti che con costanza si allenano con un personal trainer è improbabile che molti di loro accetterebbero di cambiare ed allenarsi esclusivamente in piccoli gruppi, ma allo stesso tempo se il modello di business fosse correttamente orientato a questa modalità ibrida, e se il marketing venisse fatto di conseguenza, sarebbe probabilmente normale per la maggior parte dei nuovi
clienti utilizzare questi servizi così come gli vengono proposti.
Il mercato delle sessioni di allenamento semi-private e in piccoli gruppi è sicuramente ancora in crescita.
Non solo è popolare, è conveniente e crea un ambiente comunitario che piace a tante persone.
È un’opzione per coloro a cui piace la responsabilità e desiderano massimizzare i tempi di allenamento ed i costi.
Per quelli di noi che sono istruttori, crea maggiori entrate poiché i nostri servizi hanno spesso un prezzo basato sul tempo.
Il piccolo gruppo inclusivo e la corretta programmazione come soluzioni
L’equilibrio che probabilmente può funzionare per la maggior parte dei trainer è il piccolo gruppo inclusivo.
Possiamo programmare quattro orari per piccoli gruppi a settimana e fare in modo che le persone si iscrivano. Guadagniamo di più per il nostro tempo e i nostri clienti ottengono un’atmosfera sociale durante il loro allenamento. Questo è ciò che intendiamo quando parliamo di variabilità e modelli di allenamento ibridi.
L’importante in questo senso è la corretta programmazione della propria agenda ed il conoscere molto bene le dinamiche che nel tempo hanno portato i nostri clienti a preferire un determinato giorno piuttosto che uno specifico orario, quali sono gli orari in cui la maggior parte vorrebbe allenarsi dando un giusto valore a questi.
Indubbiamente utilizzare un corretto strumento di organizzazione del proprio tempo è indispensabile.
Per quanto riguarda la programmazione, man mano che la nostra società si è evoluta, anche il tasso di clienti decondizionati si è evoluto. La necessità di una valutazione del rischio e di una programmazione di base è aumentata drasticamente. È nostro obbligo etico fare ciò che è giusto per il cliente e non semplicemente seguire un programma che abbiamo scritto per lui. Spesso significa mettere da parte il programma e avere una conversazione con loro. La programmazione è importante, ma non tutti rientrano in un macro ciclo o micro ciclo.